L'osteopatia
Attraverso un’accurata valutazione, l’osteopatia, individua la “disfunzione somatica”, che è un’espressione dell’alterazione dello stato di salute del paziente che può essere , a sua volta, causato da eventi stressanti esterni o interni all’organismo, come traumi e/o patologie.
Solitamente, i sintomi si manifestano principalmente sul sistema muscolo scheletrico con dolore o riduzione di mobilità. L’osteopata, attraverso tecniche specifiche, stimola il ripristino della mobilità fisiologica a livello dei diversi sistemi (circolatorio, respiratorio, fasciale, nervoso, muscolo-scheletrico) che attraverso un’attività sinergica e coordinata, regolano il normale funzionamento dell’organismo.
La “disfunzione somatica”, di competenza esclusivamente osteopatica, è stata codificata nella decima edizione (ICD 10) dell’International Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS – WHO), al Settore XIII (Malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo) Codice M99 (Lesioni biomeccaniche non classificate altrove).
Ciò rappresenta un chiaro passo avanti verso l’integrazione dell’osteopatia all’interno del sistema sanitario globale.
In letteratura sono presenti molti lavori scientifici che attestano l’efficacia dell’osteopatia come disciplina autonoma, in quanto caratterizzata da un proprio ragionamento clinico, di comprovata efficacia, che permette di identificare la diagnosi osteopatica e la pianificazione del miglior piano terapeutico in funzione di cinque modelli di riferimento per il trattamento osteopatico.
Dopo avere definito la diagnosi, il piano terapeutico e il modello di riferimento per il trattamento, l’osteopata considera anche i fattori interni (sociali e affettivi) ed esterni (lavoro, stress, etc.) del paziente, in linea con le ICF, International Classification of Functioning, Disability and Health.